Elephant – Slon (Polonia 2022 )

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Provate per un momento ad immaginare di trovarvi in Polonia, uno dei paesi più omofobi che ci siano in Europa,nel sud della Polonia,nelle montagne ai confini con la Slovacchia. Ecco, Elephant (Slon in polacco) è ambientato in quella remota zona, in un villaggio rurale, e ritrae una piccola comunità e alcuni personaggi che la abitano, descrive relazioni, conflitti, ipocrisie, complicità. Il film è ispirato alle esperienze vissute da Kamil Krawczycki, il regista, nella sua città natale, tra le montagne della Polonia meridionale, e ci racconta una crescita, una presa di coscienza, una rivalsa. “Volevo ritrarre un personaggio vulnerabile e forte allo stesso tempo. So che molte persone queer in Polonia possono immedesimarsi in questo personaggio. Raccontando questa storia, ho voluto rendere loro omaggio e dare un po’ di speranza, di cui la Polonia ha bisogno in questo momento”.

                                                                              Sopra la locandina del film

I protagonisti del film sono Bartek e Dawid, e la bellissima natura che li circonda. Sotto un certo aspetto ci può ricordare, alla lontana ovviamente e facendo le debite comparazioni, Brokeback Mountain. Jan Hrynkiewicz interpreta il giovane Bartek, che gestisce un piccolo allevamento di cavalli in montagna, da cui però fatica a trarre sostentamento, e arrotonda lavorando la sera in un pub. Bartek si prende doverosamente cura della madre possessiva, depressa e ingrata (Ewa Skibinska), abbandonato dalla sorella Daria (Wiktoria Filus) espatriata in Norvegia per amore di un uomo che non vedremo. Pawel Tomaszewski invece è Dawid, un musicista. La vita scorre tranquilla in questo ambiente isolato e apparentemente fuori dal tempo. Ma un evento traumatico riporta al paesello Dawid. Bartek ben presto rimane affascinato dalla sua persona, da questo musicista, sicuro di se, che viene da un mondo a lui lontano, e se ne innamora. Bartek non esprime la sua persona, il suo essere omosessuale. Dawid invece è già risolto, non ha problemi, tutti sanno di lui in paese. E’ proprio questo il motivo che lo spinse ad andarsene. La loro frequentazione, da semplici cavalcate in mezzo alla natura, diventa sempre più stretta, e viene presto notata. Una sera Dawid porta Bartek in un locale lgbtq in città, dove rimangono fino all’alba e dove Bartek vede e prende contatto per la prima volta con un mondo che non conosceva di persona. L’ostilità verso di loro inizia a circolare, e ad esprimersi con una violenza, che da verbale diventa fisica. Bisogna saper reagire, trovare aiuto in chi ti vuole bene e non giudica le tue scelte di vita. Elephant è un film semplice,diretto. Tema dominante è il pregiudizio e l’omofobia, ma anche l’amore, quello con la A maiuscola. Bartek verrà messo alle strette. Si troverà a dover scegliere tra l’amore e la libertà, da un lato, e i suoi obblighi familiari, la sua fattoria in cui tanto credeva, la sua adorata montagna, dall’altro. Danuta (Ewa Kolasinska), la simpatica vicina di mezza età di Bartek, sembra sapere tutto di lui e di Dawid, come apparentemente tutti gli altri abitanti del villaggio. Lo chiama elefante, con una metafora che Bartek sembra non comprendere, per esprimere una “diversità” riferita all’ambiente in cui Bartek si ritrova, gli dice di darsi da fare e gli regala un modellino di elefante da portare via. Una sorta di portafortuna, evidentemente. Preminente è la figura “femminile”, in questo film : la mamma di Bartek, la sorella di Bartek, la simpatica vicina di casa, Danuta (Ewa Kolasinska). La figura maschile ci viene presentata come assente, nelle figure del marito della sorella, del padre di Bartek, fuggito, oppure di un fallito, come il padre di Dawid. Recensito da Dino Sauro Stupazzoni.

Il Cast di Slon – Elephant 

Jan Hrynkiewicz è Bartek

Pawel Tomaszewski è Dawid

Ewa Skibinska è la mamma di Bartek

Ewa Kolasinska è Danuta

Wiktoria Filus è Daria sorella di Bartek

Regia : Kamil Krawczycki                   

Questa pellicola ha dei sotto titoli hard coded – sovra impressi, viene rilasciata in un unico file in formato .mp4, e può essere visualizzato su qualsiasi lettore.  Per ogni chiarimento, dubbio, suggerimenti, proposte, se volete partecipare al progetto ed aiutarci, potete scrivere a : caprenne23@outlook.com   Ed infine Vi ricordiamo la nostra pagina Facebook, https://www.facebook.com/people/Sottotitoli-italiani-per-film-e-serie-gay/100063589207670/

Un primo piano di Bartek (interpretato da Jan Hrynkiewicz)

Il bellissimo paesaggio dove vive Bartek

La mamma di Bartek

Un intenso primo piano di Dawid (interpretato da Pawel Tomaszewski)

Una scena del film con un approccio di Bartek a Dawid

La sorella di Bartek

Un primo piano di Bartek e Dawid

La statuetta di un elefante, che dà il titolo al film

Il trailer del film Elephant

 Pellicola    MEGA link

Author: Sauro 2023 05 29

Una risposta »

  1. Purtroppo , quando ci si meraviglia che in Paesi facenti parte dell’UE , non esistano pari diritti civili e si stigmatizza che in Polonia esistano zone ” GLBTQ free”, si dimentica che l’UE è solo un’unione economica e non politica!

  2. Film di ampio respiro, lunghe cavalcate e paesaggi incantevoli compongono un film godibile. Peccato il finale, mi sarebbe piaciuta una sinergia tra Bartek, Dawid la sorella e la madre di Bartek, per lottare contro una mentalità retrograda e ipocrita. Fuggire non è mai una vittoria, liberare un cane dalle catene non vuol dire che un altro cane non prenderà il suo posto

    • Io non l’ho vista come una fuga, ma come un voler stare con la persona che si ama, ovunque essa sia, e per lei avere il coraggio di lasciare tutto, compresi i cavalli.
      Un altro cane potrà prendere il suo posto in catene, ma lui almeno è salvo ed è un momento che hanno vissuto insieme appena conosciuti… Da quel momento a Bartek è piaciuto Dawid, basta notare da come lo guarda.
      Quando ho letto della violenza verbale e fisica ho immaginato di peggio, per fortuna pensavo male.
      È un film semplice pur affrontando tematiche importanti che riguarderei volentieri.
      Mi è piaciuto molto.

  3. Bellissimo film, prezioso regalo. Come sempre GRAZIE!!! Sono d’accordo con la recensione offertaci dal signor Stupazzoni. E credo sia una boccata d’ossigeno puro, per gli amici lgbt polacchi. Mi è piaciuta soprattutto l’ampia caratterizzazione dei personaggi, lo scavare attento e indagatore dentro la loro psicologia. Il confronto tra i protagonisti, che emergono progressivamente come persone di valore, e il giovane calvo, l’omofobo violento, è fin troppo crudele, irridente. Ma lo sguardo degli amici che restano turbati dalla sua violenza, fa sperare che tale sguardo attonito diventi tolleranza e difesa di chi è gay, ma anche persona corretta e amico sincero. Che è poi quello che le persone lgbt s’aspettano dalla maggioranza, perché non sono nemici dell’eterosessualità, né della famiglia, né della società. (Ah… Mai saputo che in Polonia ci fossero montagne. Grazie per aver allargato anche la mia conoscenza geografica). Paolo

  4. Grazie per questa ennesima proposta. Un film molto piacevole e nella sua semplicità profondo. Ho apprezzato molto anche la fotografia.
    Grazie anche per le esaurienti note introduttive che mi hanno aiutato a interpretare il film.

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