Il Signore delle Formiche (Italia – 2022)

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Recensione di Dino Sauro Stupazzoni

Sopra la locandina del film

Uno spaccato della storia italiana. 

Oggi pubblichiamo la recensione un film che era in concorso alla 79ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, l’anno scorso.

La lentezza. Il film è lento, forse perché vuole riprodurre la lentezza di quel periodo storico, rispetto alla frenesia del mondo di oggi, del 2023. O forse per meglio rappresentare le personalità dei protagonisti.

I personaggi. Luigi Lo Cascio è Aldo Braibanti. Il Braibanti è un personaggio egocentrico pieno di se, dispotico,  il classico intellettualoide di sinistra. Ex dirigente del PCI, il grande partito operaio, ex partigiano, omosessuale dichiarato, in un mondo dove la parola non viene spesso nemmeno pronunciata. Leonardo Maltese è Ettore Tagliaferri : una rivelazione. Bravissimo. Convincente. Commovente. E’ la vera vittima di questa che è una storia vera, in realtà Giovanni Sanfratello. Rapito dalla famiglia, viene rinchiuso in manicomio e ripetutamente sottoposto ad elettrochoc, fino a renderlo mezzo invalido. Ad empatizzare con lui, con Ettore, c’è da stare male. Elio Germano, interpreta il giornalista Ennio Scribani, è il personaggio che mi è piaciuto di più. In realtà è una finzione storica, inserita appositamente dal regista. Giornalista de l’Unità, disincantato, viene incaricato dal direttore di seguire il caso Braibanti. Dapprima titubante, ne farà via via una questione personale, fino a diventerà amico di Aldo. Simbolo di un paese che sta per cambiare, il suo, a quei tempi, era un pensiero di avanguardia, in palese contrasto con il direttore del suo giornale, L’Unità, così come era l’allora PCI. Il caso Pasolini insegna. Inspiegabile un cameo di Emma Bonino, dei tempi attuali, inserito in una scena ambientata ai tempi delle proteste studentesche contro il processo per plagio intentato con il Braibanti.

La famiglia borghese degli anni ’60. Padre invalido e su una sedia a rotelle, completamente assente. Famiglia borghese di livello, a giudicare dalle immagini che ci fornisce il regista, di una casa abbastanza lussuosa, abiti eleganti. Ma fredda. La madre assolutamente odiosa ed algida, in preda ad una furia religiosa e bigotta, non tollera che il figlio Ettore frequenti una persona come il Braibanti. Una persona immorale, afflitto da un vizio che la signora Sanfratello non riesce nemmeno a pronunciare, “o m o  s e s s u a l e”.  Al processo la madre e il fratello sembrano due maschere dell’orrore, una rappresentazione terrena del male dal gran che sono imbruttiti. Altro personaggio squallido il fratello di Ettore, Riccardo Tagliaferri. Respinto e osteggiato dal Braibanti, sembra volersi così vendicare aiutando la madre a rapire il fratello ed a farlo ricoverare in manicomio. Il giornalista Ennio Scribani rimarrà deluso dall’esito del processo, in quanto  egli stesso omosessuale, lo si intende da parecchie scene, anche se non esplicitamente, e sperava fortemente in una assoluzione del Braibanti, attraverso cui vedeva la possibilità di un mondo migliore dove vivere liberi. La condanna invece vanifica tutti i suoi sforzi, fino a farlo precipitare in una profonda depressione. Il film è uno spaccato dell’Italia fine anni ’60. Per ogni chiarimento, dubbio, suggerimenti, proposte, se volete partecipare al progetto ed aiutarci, potete scrivere a : enrico8@virgilio.it Ed infine Vi ricordiamo la nostra pagina Facebook, https://www.facebook.com/people/Sottotitoli-italiani-per-film-e-serie-gay/100063589207670/

Il cast de il Signore delle Formiche

Luigi Lo Cascio è Aldo Braibanti

Elio Germano è Ennio Scribani

Sara Serraiocco è Graziella

Leonardo Maltese è Ettore Tagliaferri

Davide Vecchi è Riccardo Tagliaferri

Regia di Gianni Amelio

Luigi Lo Cascio e Leonardo Maltese in una intensa scena del film

Elio Germano e Luigi Lo Cascio

Una scena del film

Luigi Lo Cascio è Aldo Braibanti in una fase del processo

Elio Germano è il giornalista dell’Unità Ennio Scribani

Il trailer del film Il Signore delle formiche

Trudno byt bogom – Difficile essere un dio (Russia, 2013)

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Nella ricorrenza del primo anniversario della criminale aggressione russa alla nazione Ucraina vorrei proporre un film russo destinato a segnare la storia del cinema per l’altissima qualità narrativa ed estetica.
Il film in questione è Trudno byt bogom (Difficile essere un dio) del 2013, diretto dal regista Aleksey German, presentato in anteprima mondiale al Festival di Roma 2013. Un film dalle molteplici stratificazioni che non si può davvero ridurre ad una sola interpretazione, ma che mi interessa in questo momento per la capacità di guardare ad un ipotetico futuro della Russia rappresentadolo come un osceno passato medievale, verso il quale sembra l’attuale dittatore Putin la voglia incamminare.
German, con la sua sensibilità di artista, sembra aver anticipato ciò che oggi è sempre più palese: la progressiva trasformazione della Russia in un regime dittatoriale, dove una oligachia direttamente criminale è sostenuta da un dittatore che ha dichiarato guerra ai valori occidentali, e che con l’attuale guerra di invasione dell’Ucraina sta conducendo chiaramente il suo popolo verso un destino di progressiva miseria materiale e ad una cancrena morale della società.
Umberto Eco ha scritto nel 2013 la motivazione per l’attribuzione del Premio alla carriera del Festival di Roma ad Aleksej Jurevič German e al suo film. Una citazione per tutte:
Trudno byt bogom conclude la ricerca del regista sul tempo e la memoria, collegando l’assurdità del passato e del presente con quella del medioevo prossimo venturo. Il medioevo futuro sarà segnato dalla distruzione della cultura, dalla legalizzazione della xenofobia, dalla guerra civile permanente: sconvolgimenti di enorme brutalità, la cui provenienza va rintracciata anche (ma non solo) in quel laboratorio di incubi che è stata l’URSS staliniana.” E, aggiungerei io, in quel regime di autoritarismo post-fascista che sempre più chiaramente il criminale di guerra Putin sta creando in Russia.

Trudno byt bogom è definito un film di “fantascienza”, in quanto la sua azione si svolge su Arkanar, un pianeta immaginario simile alla Terra i cui abitanti possono ricordare i terrestri prima di avanzare nel Rinascimento. In questo futuro/passato di un mondo dall’ecosistema identico a quello terrestre, ma in uno stadio della società umana paragonabile all’epoca medievale, gli intellettuali e gli artisti vengono perseguitati e uccisi, mentre il potere domina nel caos. Il personaggio principale è uno storico, facente parte di un gruppo di persone inviate dal pianeta Terra per un’operazione di ispezione sotto copertura dello sviluppo della società medievale di Arkanar. Nasconde le origini terrestri acquisendo un’identità aliena: Don Rumata, figlio illegittimo di Goran, un dio pagano locale nato dalla bocca del dio.
Inutile aggiungere altro, il film parla da sé con la forza delle strabilianti immagini, l’enorme quantità di particolari che attraversano la scena e l’estrema, a volte scioccante, libertà espressiva. Basti ricordare che German aveva iniziato a sviluppare una sceneggiatura alla fine degli anni ’60, per arrivare a completare l’opera nel 2013, appena prima della sua morte.

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Great freedom (Austria – Germania 2021)

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Omosessualità, amicizia e amore dietro le sbarre della Germania del Dopoguerra. Di Renato S. 

Questa volta pubblichiamo un film che ha ottenuto un notevole riscontro, sia da parte del pubblico che dalla critica: Rotten Tomatoes lo riporta con un gradimento che supera il 90 %; inoltre, ha vinto il Premio della Giuria nella categoria Un Certain Regard al Festival di Cannes del 2021 ed è stato selezionato per rappresentare l’Austria ai Premi Oscar 2022 nella categoria Miglior film internazionale. La trama del film. 1945, 1957 e 1968: il racconto delle carcerazioni di Hans, a seguito del Paragrafo 175, la legge tedesca contro l’omosessualità e la sodomia. Durante questo suo percorso di vita, il protagonista incontra Viktor, incarcerato per omicidio, e con lui stringerà un forte legame che diventerà, volontariamente, indissolubile.

Il cast di Great Freedom

Franz Rogowski è Hans Hoffmann

Georg Friedrich è Viktor

Anton von Lucke è Leo

Thomas Prenn è Oskar

Regia di Sebastian Meise

Qui sopra la locandina di Great Freedom

Non è una novità, per il cinema austro-tedesco, affrontare la tematica dell’omosessualità, lasciando negli annali anche lavori decisamente incisivi: oltre al genio di Rainer Werner Fassbinder, che ha affrontato – in generale – il tema della diversità , non si può non ricordare I turbamenti del giovane Törless di Volker Schlöndorff, piuttosto che Ai cessi in tassì, pellicola tedesca del 1980 del regista Frank Ripploh. In alcune pellicole si fa riferimento al Paragrafo 175, legge contro l’omosessualità che vede probabilmente origine dalla Buggery Act 1533, voluta da Enrico VIII di Inghilterra: una delle prime leggi contro la sodomia promulgate in un paese germanico e da cui derivò anche il reato gross indecency per cui Oscar Wilde fu processato e condannato. Paragrafo 175 fu inasprita dal regime nazista e gli omosessuali mandati nei campi di concentramento si ritrovarono nella situazione paradossale, una volta liberati, di finire in cella per questa legge – ancora vigente. Il lavoro di Sebastian Meise prende spunto da tutto ciò: il film è la storia di Hans Hoffmann dal 1945 al 1968, liberato dal campo di concentramento e più volte incarcerato perché omosessuale. Il racconto predilige l’intrecciarsi dei vari periodi per creare dei momenti di aspettativa che, in effetti, non vengono quasi mai delusi. Ci sono dei riferimenti, come quello legato alla Bibbia, che paiono non casuali, come volute sono alcune riprese non censurate dei rapporti sessuali – anche se rimangono entro un certo limite.  Il protagonista, ben interpretato da quel Franz Rogowski che alcuni ricorderanno quale il pianista tedesco dalle sei dita in Freaks Out di Gabriele Mainetti, vive queste prigionie fra l’amicizia particolare instaurata con l’omicida Viktor Kohl e gli amori del momento, vissuti nel carcere non senza difficoltà. Viktor è interpretato da Georg Friedrich, attore che conferisce al personaggio uno spessore non indifferente. Se, inizialmente, ci sarà un primo momento di rifiuto verso “il pervertito”, in seguito l’uccisore ne diventerà amico. Un legame che nulla ha a che vedere con l’amore romantico ma che sfocia, sicuramente, in un forte legame di amicizia e complicità. L’amore romantico è presente in due dei tre periodi rappresentati: nel 1957 è presente Oskar – ruolo ricoperto da Thomas Prenn, giovane attore sudtirolese, nella sua altera bellezza – che segnerà Hans, con la sua debolezza impercettibile ma letale; nel 1968 vediamo invece Leo – interpretato dal giovane Anton von Lucke, artista tedesco che è impossibile non notare anche in Frantz di Francois Ozon – colmo di una sensibilità che Hans decide di preservare, pagandone le conseguenze. Per nulla simile a Il bacio della Donna Ragno – altro film a tematica queer con una storia in carcere – e con qualche riferimento a Ai cessi in tassì – soprattutto nella parte iniziale – la pellicola risulta non scontata, esente da un facile sentimentalismo, diretta e, alcune volte, anche dura. Una rappresentazione dell’omosessualità a cui, in Italia, non siamo abituati, dove è d’uopo utilizzare una omonormatività rassicurante. A questo coraggio – anche se parziale, mitigato da alcuni velamenti – si unisce anche la volontà di portare alla luce una situazione storica difficile da accettare – quella inerente a una legge che solo nel 1969 venne commutata a “casi qualificati” e che venne abolita solo dopo la riunificazione tedesca nel 1994. Per tali ragioni, non si può non apprezzarne lo sforzo, sia produttivo oltre che realizzativo. Il risultato è decisamente più che buono. Di Renato S.

Questa pellicola ha i sotto titoli già incorporati di default, pertanto per permetterne un corretta visione, viene rilasciata in un unico file, in formato .mkv Si consiglia la visione della pellicola su lettori multimediali come VLC.

Per ogni chiarimento, dubbio, suggerimenti, proposte, se volete partecipare al progetto ed aiutarci, potete scrivere a : enrico8@virgilio.it Ed infine Vi ricordiamo la nostra pagina Facebook, https://www.facebook.com/people/Sottotitoli-italiani-per-film-e-serie-gay/100063589207670/

Franz Rogowski e Georg Friedrich

Franz Rogowski e Anton von Lucke

Una scena di Great Freedom

Thomas Prenn e Franz Rogowski

Il trailer del film Great Freedom

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Luz (U.S.A. 2020)

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Ci sono ambienti tipicamenti “maschili”, la caserma, lo spogliatoio (bellissimo il film Mario). https://caprenne.wordpress.com/2018/10/10/due-film-sul-calcio-2-mario-svizzera-2018/

E poi il carcere. Oggi Vi proponiamo questo film made in USA, molto intenso. Una storia di sopravvivenza, dentro ad un carcere, mentre fuori il mondo continua a girare. Le relazioni, che si vengono ad instaurare, tra uomini, rinchiusi dentro ad anguste celle, costretti a condividere anche i momenti più intimi, quella intimità che viene a sparire.

Il cast di Luz

Ernesto Reyes è Ruben

Jesse Tayeh è Carlos

Jimmy Garcia è Sal

Alma Gloria Garcia è Benilda

Rega Lupo è Julio

Evie Riojas è Adriana

Regia di Jon Garcia

Qui sopra la locandina di Luz

Può nascere una storia d’amore in una cella di una prigione? Il film di Jon Garcia parte da qui, dalla vita trascorsa in prigione, per arrivare ad una montagna innevata, un simbolo quasi catartico di redenzione e di libertà. Ma partiamo dai protagonisti. Ruben, interpretato da Ernesto Reyes. Della serie anche essere troppo belli, come Ruben, non è sempre positivo. In una scena del film, infatti, Ruben dice: “ero solito venir bullizzato solo per essere bello”.  Carlos, interpretato da Jesse Tayeh. Della serie quel che resta dei nativi americani, oggi, negli U.S.A. In una scena del film, la madre di Carlos racconta a Ruben: “Quando gli spagnoli assoggettarono i nativi, i nativi vennero traditi. Il codice spagnolo di cavalleria ed il codice dei nativi di lealtà, vennero mutilati da anni, di insicurezza, vergogna, indegnità, a un tale grado, che non erano più riconoscibili. Quello che adesso chiamiamo machismo, è solo un vuoto residuo di come eravamo una volta. Non insegna agli uomini a essere uomini. Gli dà una ragione per comportarsi da ragazzi.”  Un film in due parti. La prima parte, la vita in prigione. Dura. Difficile. Dove vige la legge del più forte. Dove si può finire nel gabbio per furto, ma anche per omicidio colposo per aver causato un incidente in auto. Dove occorre dimostrare di essere più forti di quello che non si è. Dove ad un certo punto, come dice Carlos: “Quando stai qui da un po’ non sai più la differenza tra uomo e donna. La seconda parte, la vita là fuori. Con tutte le sue complicazioni. Con i regolamenti di conti da affrontare, così come i propri incubi. Il film, nonostante ambientato in un mondo violento, non rinuncia a fare vedere una luce di speranza ed è una bellissima storia d’amore e di salvezza. Il film presenta anche un’altra tematica, che ci riporta alla memoria un film capolavoro, “la moglie del soldato”. Insomma, c’è davvero “tanta roba” dentro a Luz. Un film delicato, da guardare con attenzione. Da gustare con calma. Il film ha ottenuto solo una candidatura al “Best Oregon Feature 2021”, ma secondo me meritava molto di più.

Novità. Questa pellicola ha dei sotto titoli già incorporati di default, pertanto per permetterne un corretta visione, viene rilasciata in un unico file, in formato .mp4, con i nostri sotto titoli già incorporati (hardcoded). Può essere visualizzato con qualsiasi lettore, incluso Windows Media Player, oltre al classico VLC, e su qualsiasi televisore.

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Un primo piano di Ernesto Reyes (Ruben)

Ernesto Reyes (Ruben) e Jesse Tayeh (Carlos)

La madre di Carlos

Un primo piano di Jesse Tayeh (Carlos)

Un primo piano di Rega Lupo (Julio)

La famiglia di Carlos

Evie Riojas (Adriana)

Il trailer del film LUZ

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Lilting (U.K. 2014)

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Primo film di questo nuovo anno 20-23, per cui auguriamo Buon Anno a tutti Voi dallo staff di Caprenne!

Film caratterizzato da una stupenda interpretazione di un bravissimo Ben Whishaw, come primo film dell’anno Vi proponiamo Lilting. Uscito nel 2014, il film è girato quasi interamente in interni, e gioca su un continuo alternarsi di “passato e presente”. Presentato  a Siviglia questo film del regista britannico Hong Khaou ci presenta shock culturale, incomunicabilità e dolore, l’autoaccettazione, il coming out, ma lo fa con garbo e poesia, senza eccedere. Un film molto delicato, da assaporare con calma. Molto bella la fotografia, anche se in realtà il film è quasi interamente girato in interni, e potrebbe essere tranquillamente recitato in un teatro. 

Cast del film Lilting

Pei-Pei Cheng è Junn Cheng Pei Pei

Ben Whishaw è Richard

Andrew Leung è Kai

Regia Hong Khaou

Qui sopra la locandina di LILTING

Lilting mette in mostra quanto difficile possa essere la comunicazione tra due sconosciuti, quando esistono dei segreti a lungo custoditi che hanno eretto un muro invalicabile tra di loro: sono Junn (Pei-pei Cheng), una donna che parla solo cinese e ha appena perso suo figlio Kai (Andrew Leung) in un incidente fatale, e Richard (Ben Whishaw), amante segreto di quest’ultimo. Richard ingaggia un traduttore per comunicare con Junn,  ma l’approccio risulterà più difficile di quanto lui  pensasse all’inizio, soprattutto fino a che l’orientamento sessuale del defunto rimane un oggetto nascosto alla madre e tabù. La scenografia – delicata, armoniosa e modesta – dice molto dei personaggi, l’azione si svolge tra la casa di cura dove vive la madre cinese di Kai, Junn e l’appartamento dove suo figlio divideva il letto con un ragazzo inglese, Richard. Visto all’edizione del Gender Bender 2014, è un film che mi colpì molto per la delicatezza con cui vengono trattati argomenti delicati, come affrontare un grave lutto, interagire con una persona sconosciuta, cercare di rendere felice una persona per l’immenso amore che si nutre per un’altra. Lilting ha ottenuto 4 premi e 7 nominations. (Sauro)

Novità. Questa pellicola ha dei sotto titoli già incorporati di default, pertanto per permetterne un corretta visione, viene rilasciata in un unico file, in formato .mp4, con i nostri sotto titoli già incorporati (hardcoded). Può essere visualizzato con qualsiasi lettore, incluso Windows Media Player, oltre al classico VLC, e su qualsiasi televisore.

Per ogni chiarimento, dubbio, suggerimenti, proposte ed altro scrivete a enrico8@virgilio.it) Ed infine Vi ricordiamo la nostra pagina Facebook, https://www.facebook.com/people/Sottotitoli-italiani-per-film-e-serie-gay/100063589207670/

Un primo piano di Ben Whishaw (Richard)

Un primo piano di Andrew Leung (Kai)

L’attrice Pei-Pei Cheng (Junn Cheng Pei Pei) la madre di Kai

Una scena del film che ritrae Junn con Richard nella loro ricerca di un dialogo

Il trailer del film Lilting

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In from the side (U.K. 2022)

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Abbiamo pensato di farVi un “regalo di Natale”: Vi presentiamo la pellicola di Matt Carter,  In From The Side. Ultima pellicola di questo anno 2022.  Un film realizzato, pensate un po’, con il modello del crowdfunding, ovvero con una raccolta fondi. Protagonisti sono Mark, il bellissimo  Alexander Lincoln,  l’affascinante Warren, interpretato da Alexander King, ed il rugby.. La storia se vogliamo, è banale. Mark e Warren giocano in due squadre di rugby gay. Una è la squadra di serie A. L’altra di serie B. I due si incontrano durante una delle serate post partita, e si piacciono. Ma sono entrambi fidanzati. Un classico caso di tradimento. I due iniziano così, in camuffa, una relazione adultera, senza far trapelare nulla ai loro partner, né alla loro squadra. Diventerà complicato per i due gestire la situazione, e le loro vicende vi terranno con il fiato sospeso fino all’ultimo. 

In From the Side ci offre uno spaccato del mondo del rugby visto dal punto di vista gay, dove vediamo forza, bellezza, anche la violenza, del rugby, contrapposto all’affetto che c’è all’interno della squadra, dove alcuni, lo dicono chiaramente, si sentono “in famiglia”.  Stanchezza, sudore e fango si fondono con la passione degli innamorati e con i problemi personali e di spogliatoio. Il film ve lo proponiamo in questo periodo delle feste di Natale, sia perché secondo noi il film merita, e poi perché contiene scene tipicamente natalizie. Insomma, un film ideale per la magia del Natale che sta per arrivare. Il film è stato presentato in apertura al Lovers Festival di Torino di quest’anno,  ha ottenuto due premi ed una nomination (Fonte: IMDb).

La pellicola viene rilasciata in un unico file, in formato .mkv con i sotto titoli già incorporati. La pellicola è in fondo all’articolo. Si consiglia la visione con il player VLC. (Per ogni chiarimento, dubbi, domande ed altro scrivete a enrico8@virgilio.it). Grazie a Carlo per la revisione dei sotto titoli! 😉 Auguri di Buon Natale, Buone Feste e Buona Fine e Buon Principio a tutti quanti Voi dal Gruppo del Blog di Caprenne!

Cast del film

Alexander Lincoln è Mark Newton
Alexander King è Warren Hunt
William Hearle è Henry Michaels
Alex Hammond è Richard
Pearse Egan è Pinky
Christopher Sherwood è Jimmy
Chris Garner è Stuart
Christopher Sherwood è Jimmy

Regia di Matt Carter

I due protagonisti del film, Mark, interpretato da Alexander Lincoln, e Warren, interpretato da Alexander King, in un momento di tenerezza…..

La squadra di rugby di Mark Newton

Alexander Lincoln, interpreta Mark Newton

Alexander King, interpreta Warren Hunt

Il trailer del film In From The Side

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Auguri dal Blog Caprenne!!!

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 Firebird  (UK – Estonia 2021) 

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Poteva esistere un amore tra due militari ai tempi della ex URSS? E’ una domanda ancora legittima in quella che è l’erede dell’ex Unione Sovietica, l’attuale Russia. Film ambientato in Estonia, nel 1977,  negli anni della guerra fredda, le conseguenze di allora potrebbero essere le stesse oggi. Il film ha ottenuto un discreto successo nei festival internazionali, dall’Outfest di Los Angeles al BFI Flare di Londra, è basato su una storia vera.  “Sono cresciuto in Unione Sovietica”, ha sottolineato il regista Peeter Rebane. “Quella di Firebird è una storia che potrebbe accadere oggi come cinquant’anni fa. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte a una realtà che non è cambiata per niente. Spero che aiuti a capire il più fondamentale dei messaggi: l’amore è amore, qualunque forma o genere esso abbia”.

Cast di Firebird 

Tom Prior è Sergey Serebrennikov

Oleg Zagorodnii è Roman Matvejev

Diana Pozharskaya è Luisa

Regia di Peeter Rebane


immagine principale

Il film inizia nel 1977. I titoli sullo schermo, scritti con il carattere Courier che si trova nei programmi di videoscrittura dell’epoca, specificano la data e il luogo esatti: Haapsalu Air Force Base nell’Estonia occidentale. Sergey Serebrennikov (interpretato da Tom Prior), il cui cognome evoca i problemi dell’omonimo regista russo con la censura di Stato, è un giovane soldato che trascorre le ultime settimane di stanza alla base, dove il colonnello Kuznetsov (Nicholas Woodeson, che offre una performance superba e accattivante) loda il suo potenziale in campo militare, mentre Luisa (Diana Pozharskaya), una dattilografa con l’aspirazione di diventare un medico, sogna di sposarlo. Tuttavia, una sensazione di insoddisfazione lo divora dentro e l’apparizione fortuita di un nuovo tenente di volo russo, Roman (Oleg Zagorodnii), risveglia in lui passioni che diventano difficile da gestire. Un film intenso, ambientato in un mondo militare duro e severo, armatevi di fazzoletti, potreste averne bisogno.  Il film ha ottenuto 6 vittorie e 2 nominations (Fonte IMDb). La pellicola viene rilasciata in un unico file, in formato .mkv con i sotto titoli già incorporati. Si consiglia la visione con il player VLC. (Per ogni chiarimento, dubbi, domande, suggerimenti, proposte ed altro scrivete a enrico8@virgilio.it) Ed infine Vi ricordiamo la nostra pagina Facebook, https://www.facebook.com/people/Sottotitoli-italiani-per-film-e-serie-gay/100063589207670/ per commenti, suggerimenti e quant’altro. Sauro

Un intenso primo piano di Tom Prior (Sergey) 

Un inteso primo piano di Oleg Zagorodnii (Roman)

Un primo piano di Diana Pozharskaya (Luisa)

Una delle prime scene del film

Una scena in mezzo ai boschi sotto la pioggia

Il pranzo di Natale, con Luisa, Roman e Sergey

Il trailer del film Firebird

Benjamin (U.K. 2018)

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Oggi Vi proponiamo un film che è il <<beniamino>>  ovvero uno dei film preferiti di un nostro membro del gruppo, Alessandro. Benjamin, un film inglese del 2018 poco conosciuto.

Cast

Benjamin è Colin Morgan
Noah è Phénix Brossard
Billie è Jessica Raine
Harry è Jack Rowan
Stephen è Joel Fry
Regia di Simon Amstell

Può uno sguardo trasmettere un’emozione? Certo che sì, ma per fingerlo e farlo passare attraverso lo schermo occorre essere bravi e almeno in questo caso, Colin Morgan, nei panni del protagonista, Benjamin, ci regala diversi momenti in cui francamente ci siamo chiesti se stesse veramente fingendo. Il film è pressochè sconosciuto sui circuiti italiani, per questo riteniamo importante rendervi disponibile questa pellicola. La trama del film è abbastanza semplice: il protagonista è un regista ai primi esordi che si trova a rappresentare le sue problematiche relazionali nel film di imminente pubblicazione. In questo contesto conosce Noah, ragazzo dal fascino magnetico col quale inizia una relazione fatta di alti e bassi. Qui sotto la locandina del film.


Noah è interpretato da Phènix Brossard, che abbiamo già ‘conosciuto’ nel ruolo di Clemènt in Departure. A tal proposito vi segnaliamo qui il link per vederlo sul nostro Blog  https://caprenne.wordpress.com/2018/05/06/departure-francia-inghilterra-2015/

I vari personaggi del film, a loro modo tutti abbastanza controversi, sono legati tra loro da relazioni che spaziano dall’amicizia al sesso. Harry, co-protagonista del film di Benjamin ha una relazione con Billie, reporter incaricata della recensione. Non si risparmia però, a esperienze di altro genere…

Billie stessa ha un concetto di relazione molto aperto, tanto da coinvolgere Stephen, grande amico di Ben.

Stephen è un comico di scarso successo, condizione che in parte gli crea frustrazione; a questo si aggiunge una vita sentimentale praticamente assente, che viene illusa, per un attimo, da una notte di passione con Billie.

Per ultimo l’ex di Benjamin, Paul, decisamente contrariato dal fatto che la loro relazione sia stata rappresentata in un film, ma che allo stesso modo vorrebbe aiutare Benjamin a far chiarezza con sé stesso.

In generale da questo film non c’è da aspettarsi particolari drammi o colpi di scena; è una commedia romantica che si svolge in maniera piacevole e lineare. La storia è fatta dai personaggi stessi e dalle situazioni che vengono a crearsi tra di loro, come fossero legati da un filo invisibile.

Alessandro: “Devo ammettere che è la mia preferita degli ultimi tempi e curare la revisione dei sottotitoli è stata una scusa per rivedere più volte questo film. Alcuni dialoghi si svolgono molto velocemente, per cui, per riuscire a seguirli bene suggerisco di rallentare la riproduzione del film (con VLC si può arrivare tranquillamente allo 0,80 senza compromettere musica e tutto il resto). Buona visione.  By Sandro aka SFX23

La pellicola viene rilasciata in un unico file, in formato .mkv con i sotto titoli già incorporati. Si consiglia la visione con il player VLC. (Per ogni chiarimento, dubbi, domande, suggerimenti, proposte ed altro scrivete a enrico8@virgilio.it) Ed infine Vi ricordiamo la nostra pagina Facebook, https://www.facebook.com/people/Sottotitoli-italiani-per-film-e-serie-gay/100063589207670/ per commenti, suggerimenti e quant’altro.

Il trailer del film Benjamin

Test (U.S.A. 2013)

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Siamo a San Francisco, nel 1985. Una intera comunità, quella gay, in una delle città dove si conduceva una vita sfrenata, comincia ad avere paura. Una minaccia ancora abbastanza oscura e sconosciuta, ma di cui si cominciava a percepire il pericolo, aleggia ed incombe su di loro. Lo stigma, che inizia a circolare sui giornali e sui muri, di gay contagiosi e portatori di questa nuova misteriosa malattia, l’AIDS. I protagonisti, Frankie, interpretato da Scott Marlowe, e Todd, interpretato da Matthew Risch, ci  accompagnano  nel loro percorso attraverso le loro ansie nei confronti di quel nemico invisibile eppur così pericoloso, che di lì a poco sarebbe esploso falcidiando intere generazioni di loro coetanei e non solo. Il film in realtà non è drammatico, ma quasi “didattico”, ed anzi, ha dei momenti dove non mancano battute umoristiche tra i due protagonisti, che si punzecchiano l’un l’altro. Illustra le paure di quegli anni, i primi test a disposizione, l’ansia in attesa dell’esito, la necessità di utilizzare il profilattico, una minore promiscuità. Il tutto attraverso l’esperienza della danza e di uno spettacolo teatrale  vissuto dai due protagonisti. Bella la colonnna sonora, su cui spicca una delle mia canzoni favorite di quegli anni, la bellissima e struggente Smalltown Boy, dei Bronski Beat, uno dei primi video musicali queer di quegli anni, dal forte impatto per la comunità gay e non soltanto. Un video ancora bellissimo a distanza di quasi 40 anni (!) e di cui consiglio assolutamente la visione qualora a qualcuno di voi fosse sfuggito.


locandina test

Frankie e Todd  sono affiancati da una serie di ballerini che danzano insieme a loro presentandoci uno spettacolo di corpi sinuosi e conturbanti che renderanno la visione di questo film assai piacevole. Il film fu presentato a Torino quando ancora si chiamava Torino Festival LGBTQ, durante l’edizione del 2014.Il film ottenne 3 premi e tre candidature (Fonte IMDb). La pellicola viene rilasciata in formato .MKV con i sotto titoli, in formato .ASS, direttamente incorporati. (Per ogni chiarimento, dubbi, domande ed altro scrivete a enrico8@virgilio.it). By Sauro, 2022 11 30.

Cast
Scott Marlowe è Frankie
Matthew Risch è Todd
Evan Boomer è Tyler
Kevin Clarke è Bill
Kristoffer Cusick è Walt

Damon K. Sperber è il Dr. Corbett

Regia di Chris Mason Johnson

Un bel primo piano su Scott Marlowe ( Frankie )

Un inteso primo piano di Matthew Risch (Todd)

Una scena del film

Una scena di danza; la danza è uno dei leif motiv del film

Un momento di tenerezza tra Frankie e Todd

Il trailer del film Test

Il Video storico di Smalltown Boy dei Bronski Beat colonna sonora di Test

Tucked (UK 2018)

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Oggi Vi proponiamo Tucked, un film made in UK. Quando la drag queen ottantenne, Jackie Collins, splendidamente interpretato da Derren Nesbitt, a cui è stato diagnosticato un tumore in fase terminale, conosce la giovane collega Faith, interpretato da un altrettanto bravo Jordan Stephens, decide di prenderla sotto la sua ala, ne nasce un’amicizia inaspettata, molto forte, che le aiuterà a conoscere se stesse e ad affrontare paure e dilemmi esistenziali. Un dramma dolce amaro sull’amore, l’amicizia e la perdita con un Derren Nesbitt (attore cult del cinema anni ‘50 e ‘60) in stato di grazia. Alcuni stereotipi vengono distrutti in Tucked, un film britannico che è stato presentato in anteprima mondiale all’Outfest e ha finito per vincere il premio del pubblico e un premio della giuria per il miglior film internazionale. Non vogliamo dire di più su un film per non rovinarvi la trama ed il piacere di vederlo.

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Il film fu uno dei più belli visti al Gender Bender di Bologna edizione 2018. Personalmente è uno dei miei “preferiti”. L’interpretazione che forniscono Derren Nesbitt e Jordan Stephens è ragguardevole e convincente. Il film ha ottenuto ben 8 premi e 5 nominations (Fonte: IMDb).   Novità: da questo rilascio verrà fornito un  video in formato .mkv con i sotto titoli già incorporati, in modo da renderVi più agevole la visione anche attraverso la stragrande maggioranza dei lettori e programmi software in commercio.  Vi rammentiamo che il player per eccellenza per visualizzare i file .MKV è il polifunzionale VLC. Per qualsiasi necessità / domande / suggerimenti potete scrivere a : enrico8@virgilio.it   (By Sauro, 2022 11 15).

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